Ok, sono diventato il co-proprietario di Atillio. Ora è anche mio. Fino ad oggi ho avuto la possibiltà di custodirlo, trasportarlo, spolveralo ogni tanto, saltuariamente gli controlavo la pila. Senz’altro potevo ammirare il suo suono nelle mani di Marok durante i concerti, potevo ampificare la vibrazione delle sue corde. Grato e lusingato per questa possibilità che ho avuto.
Una volta a casa mia l’ho mostrato ai figli per circa 20 secondi non di più, giuro. L’ho richiuso gelosamente nella custodia e messo al sicuro raccontando ai filgioli tutto quello che ha passato Attillio e qanta storia della musica italiana ha creato nelle mani del suo titolare. Ovviamente non poteva mancare la visione dei video su youtube. Avete presente quando genitori e nonni racontano le storie ai ragazzi prima di andare a letto? Ecco sembrava una cosa del genere solo che io facevo ascoltare il groove di Gianni e il rombo del suo Attilio. Ho fatto male?
In questa fotto si trova dentro una delle custodie e se mi ricordo bene eravamo in partenza da Firenze verso il sud. Si intuisce che è quella con gaffa tape, come Attilio anche questa custodia ha visto di chilometri
E bene, fra qualche settimana troverò Attilio esposto nel negozio dei disci Contempo Records a Firenze e potrò dire: “Attilio, in parte sei anche mio”.
Mancano ancora undici giorni alla conclusione della campagna e se vuoi scrivere una pagina anche se pur picola della storia del Rock Italiano visita questa pagina e partecipa.
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Un abbraccio a tutti co-proprietari del Attilio con questo framento del concerto di Scandicci, debbuto del tour “Nulla è andato perso”
#riprendiamociattilio
Vladi