Perchè esiste il fonico, per chi lavora ?
Il lavoro di fonico esiste perchè c’è quello del musicista e non viceversa
Sono quasi 30 anni che faccio il fonico live e nella mia carriera lavorativa avrò fatto mille errori, mix sbagliati e scelte magari non proprio adeguate alla situazione. Ma una cosa non ho mai cambiato e sono anche convinto di averla fatta sempre bene. E questo è il mio approccio al lavoro. Non saprei dire da dove arrivi o chi me l’abbia insegnato, ma si può riassumere in una frase :
Il lavoro di fonico esiste perché in primo luogo c’è quello dei musicisti e degli artisti. Siamo lì per loro e non viceversa.
I fonici prestano un servizio alle persone che lo hanno richiesto e non c’è nulla di più nobile che essere utili e servire a qualcuno. E se questo qualcuno sono gli artisti, la soddisfazione è ancora maggiore. La soddisfazione delle esigenze degli artisti, anche se a prima vista ci possono sembrare strane, dovrebbe essere la nostra prima linea guida. Dopo, magari in secondo momento, arriva la consulenza e la guida verso la soluzione ideale per ogni situazione. Ma non dobbiamo mai perdere di vista il fatto che alla fine sarà il pubblico a dare il giudizio finale a tutti noi, un pubblico che è venuto a vedere lo spettacolo. Noi tutti insime, siamo lì per loro. Quindi tutti insieme dobbiamo sempre dare il massimo in modo che le persone che hanno pagato il biglietto rientrino a casa contenti e felici per quello che hanno visto e sopra tutto, per quanto mi rigurda, per quello che hanno sentito.
[Tweet “Il lavoro di fonico esiste perché in primo luogo c’è quello dei musicisti e degli artisti. Siamo lì per loro e non viceversa.”]
La soddisfazione piena per un lavoro ben fatto arriva quando oltre che l’artista sono soddisfatti anche gli spettatori. Quando i loro commenti e le loro valutazioni sono positive, e quando come in questo caso del debutto dei Deproducers a Milano i loro aprezzamenti sono espressi pubblicamente … Beh, io mi sento appagato.
Vladi