Andrea Chimenti In Bowie

andrea in bowie

andrea in bowie

Penso che nessuno tra di noi presenti a quella sera al teatro Metastasio avvesse potuto immaginare che a meno di un mese di distanza David Bowie ci avrebbe lasciato. Era il 22 dicembre e Mario Setti con la sua agenzia Nuovi Eventi Musicali  aveva organizzato una serata “mista”. Nella prima parte si è esibita l’Orchestra I Nostri Tempi con un repertorio di musica classica, è una formula interessante che Nuovi Eventi Musicali ha già proposto in diverse occasioni, nella seconda parte del concerto invece si sono aggiunti Andrea Chimenti e la sua band regalandoci un omaggio al Duca Bianco. In precedenza, nel ruolo di fonico avevo già incontrato Andrea in queste vesti. Alcuni mesi prima abbiamo fatto un concerto al museo 900 di Firenze. Si trattava di un concerto in versione acustica senza l’orchestra al completo e senza la batteria e il basso elettrico. Da allora ho visto e ho avuto la fortuna di lavorare come fonico ad alcune date di Andrea Chimenti dedicate al Duca Bianco ( come allo  Smiting Festival vedi Where are we now?  o Space Odity )  ed a prescindere dalle versioni rimango sempre impressionato dalla capacita di Andrea e del suo modo di interpretare la musica di David Bowie senza mai cadere nella banalità delle semplici cover. La voce potente, precisa, sempre intonata, sia quando a malapena sussurra le parole sia quando spinge, fantastica tecnica della gestione del microfono. Trasmette sempre emozione e mi fa pensare che potrebbe cantare qualsiasi cosa in modo asolutamante perfetto. Indubbiamente una delle migliori voci maschili sulla scena italiana.

[Tweet “Andrea Chimenti canta David Bowie”]

 

 

 

 

Let’s do the time warp again

don't dream it be it

don’t dream it be it

It’s astounding
Time is fleeting
Madness takes its toll…

Ahh…

But listen closely…

Not for very much longer…

I’ve got to keep control.
I remember doing the Time Warp.
Drinking those moments when
The blackness would hit me.

And the void would be calling.

Let’s do the Time Warp again.
Let’s do the Time Warp again.

It’s just a jump to the left.

And then a step to the right.

Put your hand on your hips.

You bring your knees in tight.
But it’s the pelvic thrust.
They really drive you insane.
Let’s do the Time Warp again.
Let’s do the Time Warp again.

It’s so dreamy
Oh, fantasy free me
So you can’t see me
No not at all…

 

Lieve

Ginevra Di Marco

Ginevra Di Marco

Un concerto quasi a sorpresa, con l’ingresso gratutio e alle porte di Firenze, davanti al campo sportivo di San Giusto a Scandicci. Qualcuno sul facebook ha persino commentato scrivendo incredulo “ma è veramente lei?”. Il concerto voluto da Humanitas di Scandicci e organizato da Mario Setti e i suoi Nuovi Eventi Musicali. E bene, è quasi inevitabile ma sulle prime note di questa canzone, diciamo che metto a una prova serio l’impianto. Per fortuna c’era un bell Q1 del d&b, non apesso, ma che tuttavia ha fatto il suo compito a dovere. Questo è un picolo ricordo di quella giornata.

[Tweet “Lieve versione di Ginevra Di Marco”]

 

E’ caduto

E caduto

Probabilmente non ci avrei dato un particolare peso a questo fatto, ma da quando ho ascoltato il massimo esperto mondiale della  Neurobiologia Vegetale, il Professore Stefano Mancuso e sopra tutto il suo affascinante racconto sul pepperoncino, guardo le piante sotto una luce diversa.

Il famoso albero secolare, The Pioneer Cabin tree, al interno del parco nazionale in California dentro il quale nel lontano 1880 i pionieri hanno fatto il buco per passare con le macchine è caduto questa settimana durante una tempesta.

 

Il Gigante caduto

 

Appena visto le fotto mi sono venute nella mente l’immagini e i suoni del ultimo lavoro dei Deproducers e la voce di Riccardo Sinigallia che scandisce tutti gli anni durante i qualli questi alberi erano presenti qui sulla Terra. Vedere uno di questi giganti cedere … fa riflettere.

 

 

 

 

The Pioneer Cabin tree




L’apparenza a volte ingana

Il 2017 non inizia nei migliore dei modi per Mariah Carey. Il suo show di fine anno in una delle piazze più prestigiose del mondo è stato un vero disastro. Qualcosa è andato storto e non ha saputo fare del meglio che dire “Non abbiamo fato le prove per quetsa canzone” e “Accendete i monitor” . Sembrava che cercasse auricolare del in-ear monitor. Non sentiva bene la voce per “mimmare” in tempo ? La cantante di alto valore per l’industria discografica e con una estensione vocale pazzesca rischia in playback in dirretta TV ? Chissà, forse prorpio per questo motivo i suoi dischi vendono bene. A questo punto mi viene il dubbio … E i suoi concerti ?  Ma canta dal vivo ?

#riprendiamociattilio

Ok, sono diventato il co-proprietario di Atillio. Ora è anche mio. Fino ad oggi ho avuto la possibiltà di custodirlo, trasportarlo, spolveralo ogni tanto, saltuariamente gli controlavo la pila. Senz’altro potevo ammirare il suo suono nelle mani di Marok durante i concerti, potevo ampificare la vibrazione delle sue corde. Grato e lusingato per questa possibilità che ho avuto.

Una volta a casa mia l’ho mostrato ai figli per circa 20 secondi non di più, giuro. L’ho richiuso gelosamente nella custodia e messo al sicuro raccontando ai filgioli tutto quello che ha passato Attillio e qanta storia della musica italiana ha creato nelle mani del suo titolare. Ovviamente non poteva mancare la visione dei video su youtube. Avete presente quando genitori e nonni racontano le storie ai ragazzi prima di andare a letto? Ecco sembrava una cosa del genere solo che io facevo ascoltare il groove di Gianni e il rombo del suo Attilio. Ho fatto male?

In questa fotto si trova dentro una delle custodie e se mi ricordo bene eravamo in partenza da Firenze verso il sud. Si intuisce che è quella con gaffa tape, come Attilio anche questa custodia ha visto di chilometri

Attilio in viaggio

Attilio in viaggio

E bene, fra qualche settimana troverò Attilio esposto nel negozio dei disci Contempo Records a Firenze  e potrò dire: “Attilio, in parte sei anche mio”.

Mancano ancora undici giorni alla conclusione della campagna e se vuoi scrivere una pagina anche se pur picola della storia del Rock Italiano visita questa pagina e partecipa.

[Tweet “Diventa co-proprietario di Attilio anche tu!”]

Un abbraccio a tutti co-proprietari del Attilio con questo framento del concerto di Scandicci, debbuto del tour “Nulla è andato perso”

#riprendiamociattilio

Vladi

 

La Rubia Canta La Negra

 

La Rubia Canta La Negra

Sono quasi 30 anni che smanetto le manopole e muovo i fader dei mixer audio quasi esclusivamente nelle situazioni della musica eseguita dal vivo e in diretta. E in questi 30 anni ho sentito centinaia e centinai di musicisti e cantanti. Anzi, non soltanto che ho potuto ascoltarli come uno visitatore ordinario di un concerto, ma ho avuto il privilegio di “toccare con la mano” la loro musica e le loro note. E va bene, come in ogni lavoro ho sentito di tutto , di brutto e di bello, è normale. Ma tra tutte le voci femminili per le quali mi trovo ogni tanto a lavorare c’è una in particolare che mi stupisce ogni volta. Tecnicamente impeccabile, capace di cantare in qualsiasi situazione, anche quando io faccio magari un pessimo lavoro. A volte penso che canterebbe così anche senza i monitor o senza nessun punto di riferimento, non ne sbaglia una! Una voce tecnicamente perfetta, emotivamente coinvolgente, calda e accogliente, forte e aggressiva quando serve e quanto basta, armoniosa, è di petto ma anche diafframatica, a seconda della scaletta scelta per la serata nel primo pezzo sa essere irruente ma a volte morbida e melodiosa, è vellutata e vibrante, gioiosa… Insomma, incantevole e magnetica. I miei colleghi sapranno cosa intendo se dico “alzi il fader e basta, hai già fatto tutto”.

 

E bene, questa voce, questa Cantante con la C maiuscola, sta per registrare un nuovo disco. In questa occasione però ha deciso, insieme ai suoi compagni della band di non seguire il solito percorso delle case discografiche e i soliti canali di distribuzione ma di farlo in auto produzione sostenendosi con il meccanismo di crowd funding. Tutti i dettagli del nuovo progetto di Ginevra Di Marco, insieme alle istruzioni su come partecipare alla campagna di crowd funding si possono vedere QUI.

[Tweet “La Rubia Canta La Negra”]

Vladi

Perchè esiste il fonico?

Perchè esiste il fonico, per chi lavora ?

Il lavoro di fonico esiste perchè c’è quello del musicista e non viceversa

Sono quasi 30 anni che faccio il fonico live e nella mia carriera lavorativa avrò fatto mille errori, mix sbagliati e scelte magari non proprio adeguate alla situazione. Ma una cosa non ho mai cambiato e sono anche convinto di averla fatta sempre bene. E questo è il mio approccio al lavoro. Non saprei dire da dove arrivi o chi me l’abbia insegnato, ma si può riassumere in una frase :

Il lavoro di fonico esiste perché in primo luogo c’è quello dei musicisti e degli artisti. Siamo lì per loro e non viceversa.

I fonici prestano un servizio alle persone che lo hanno richiesto e non c’è nulla di più nobile che essere utili e servire a qualcuno. E se questo qualcuno sono gli artisti, la soddisfazione è ancora maggiore. La soddisfazione delle esigenze degli artisti, anche se a prima vista ci possono sembrare strane, dovrebbe essere la nostra prima linea guida. Dopo, magari in secondo momento, arriva la consulenza e la guida verso la soluzione ideale per ogni situazione. Ma non dobbiamo mai perdere di vista il fatto che alla fine  sarà il pubblico a dare il giudizio finale a tutti noi, un pubblico che è venuto a vedere lo spettacolo. Noi tutti insime, siamo lì per loro. Quindi tutti insieme dobbiamo sempre dare il massimo in modo che le persone che hanno pagato il biglietto rientrino a casa contenti e felici per quello che hanno visto e sopra tutto, per quanto mi rigurda, per quello che hanno sentito.

[Tweet “Il lavoro di fonico esiste perché in primo luogo c’è quello dei musicisti e degli artisti. Siamo lì per loro e non viceversa.”]

La soddisfazione piena per un lavoro ben fatto arriva quando oltre che l’artista sono soddisfatti anche gli spettatori. Quando i loro commenti e le loro valutazioni sono positive, e quando come in questo caso del debutto dei Deproducers a Milano i loro aprezzamenti sono espressi pubblicamente … Beh, io mi sento appagato.

ultima fila del teatro

Vladi

Snurky Puppy a Fiesole

A volte penso che sia meglio non fare il sound check. Il giorno del concerto di Snurky Puppy ha letteralmente diluviato tutto il pomeriggio. Abbiamo coperto, scoperto e asciugato tutto tre volte. La produzione inglese non voleva tirare fuori i loro microfoni per non danneggiarli per cui abbiamo messo i nostri. 40 canali di DI e microfoni non previsti. Nel rider tecnico chiedevano soltanto due tre Shure 58. Che si doveva fare ? Far saltare la data? Quasi sold out in prevendita… Grazie alla serietà e alla disponibilità di Claudio Benelli e della sua Omikron, avevamo tutto quanto a nostra disposizione. Inizio di montaggio alle ore 19 circa , inizio concerto ore 22. Senza sound check. Solo ll line check. Serata spettacolare. Felice di esserci stato e di aver partecipato alla sua realizzazione. Gruppo fantastico, giovane, coinvolgente. Veramente stupendo.

[Tweet “Il concerto più visto dell’Estate Fiesolana 2016”]

 

https://youtu.be/D-2yQUQ9_t0

Attenti a questi dieci

Insegnare è una questione di cuore!

Attenti a questi dieci

Attenti a questi dieci

Da circa un mese questi dieci ragazzi, spinti dalla loro passione per la musica e per la tecnica, si ritrovano presso il Centro Studi Musica & Arte di Firenze e continueranno a farlo per altri nove mesi per seguire un corso del tecnico del suono riconosciuto ufficialmente dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Firenze. La durata del corso è di 750 ore divise in 525 ore in aula e 225 di stage e tratterà molti temi e materie come :
– musica e strumenti
– elettronica
– informatica
– fisica e acustica
– registrazione e montaggio audio
– mixaggio
– allestimento impianti audio
– produzioni live
– audio digitale
– sicurezza nello studio e sui palchi
e altro ancora.

Ringrazio Nicola Angiolucci e Centro Studi Musica & Arte per avermi dato la fiducia per condurre i nostri nuovi colleghi dentro il mondo dell’audio live. Sono felice di poter trasmettere la mia conoscenza e la mia esperienza personale di questo meraviglioso mestiere. E come ho scritto all’inizio: Attenti a questi dieci! Stanno arrivando!

Ci vediamo in aula. Continuiamo con i microfoni!

Vladi “Fragolaudio”